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La scoliosi: dalla diagnosi al trattamento

La scoliosi è una patologia a carico della colonna vertebrale, che ne causa una deformazione su più piani dello spazio.

Che cos’è la scoliosi?

La scoliosi è una patologia a carico della colonna vertebrale, che ne causa una deformazione su più piani dello spazio.

Originariamente, la scoliosi veniva definita unicamente come deviazione permanente laterale e rotatoria della colonna. Con l’aumento degli studi e delle tecniche diagnostiche, la definizione di scoliosi è cambiata, e adesso si parla di una patologia tridimensionale, ossia che si manifesta su tutti i piani dello spazio.

Nello specifico, per scoliosi si intende una deviazione della colonna che si esprime con un’inclinazione laterale, una rotazione dei corpi vertebrali ed un’alterazione delle curve fisiologiche, determinando anche una compressione vertebrale.

Quali tipi di scoliosi esistono?

 

La scoliosi più frequente è la scoliosi idiopatica. Per Idiopatica si intende una malattia di cui non si conosce la causa.

Altre forme di scoliosi sono:

 

  • Scoliosi congenita: presente fin dalla nascita, causata da vertebre deformate;
  • Scoliosi neuromuscolare: causata da malattie neurologiche;
  • Scoliosi genetica: associata a patologie genetiche.

 

Scoliosi idiopatica

 

La scoliosi idiopatica compare generalmente nelle fasi della pre-adolescenza e in adolescenza: tipicamente non da dolore, tanto che spesso viene scoperta per caso tramite screening di routine o se esteticamente sono presenti importanti asimmetrie facilmente visibili.

La scoliosi idiopatica ha un decorso che tende al peggioramento, se non adeguatamente trattata, con un picco nella fase appena prima dello sviluppo ed uno stop dopo l’adolescenza.

Pertanto, dobbiamo tenere a mente che la fase prepuberale è fondamentale, in quanto un non trattamento può peggiorare drasticamente una scoliosi, ma allo stesso tempo è il momento più adatto per trattare la scoliosi ed avere buoni risultati. Dopo lo sviluppo, in genere, il peggioramento spontaneo cessa, e le asimmetrie si fissano, ma diventa anche più difficile recuperare oltre un certo intervallo. Nel caso in cui, poi, avvengano notevoli accrescimenti in altezza dell’individuo, la progressione della scoliosi può avvenire anche fino ai 18/20 anni e sbilanciare nuovamente i compensi raggiunti.

 

Scoliosi in età adulta

 

A differenza dell’età pediatrica in cui generalmente la scoliosi è “asintomatica”, nell’età adulta una scoliosi non trattata può causare dolori, infiammazioni, deformità progressive e nei casi più gravi anche problemi cardiorespiratori.

 

Differenza tra scoliosi e atteggiamento scoliotico

 

Come detto in precedenza la scoliosi è una patologia tridimensionale.

Se un paziente presenta, invece, una deformità della colonna in cui manca l’alterazione della componente rotatoria dei corpi vertebrali, non si parla più di scoliosi, bensì di atteggiamento scoliotico.

L’atteggiamento scoliotico può instaurarsi in seguito a diversi fattori come infiammazioni, asimmetrie, difetti di postura, posizioni antalgiche, contratture muscolari. Inoltre un’altra caratteristica che differenzia la scoliosi vera da un atteggiamento scoliotico è la facilità con cui si riescono a ridurre le curve e le deformità della colonna.

 

Diagnosi

 

La diagnosi di scoliosi si basa principalmente sull’esame obiettivo e sulla radiografia della colonna sotto carico.

L’esame obiettivo prevede l’osservazione della postura e l’individuazione di caratteristiche come:

 

  • asimmetrie di spalle e clavicole;
  • sporgenza di scapole e/o costole
  • asimmetrie del triangolo della taglia (lo spazio tra il fianco e la parte interna del braccio)
  • asimmetrie del bacino
  • asimmetrie al livello di ginocchia e piedi
  • presenza di gibbo costale nella posizione del bending anteriore
  • alterazione delle curve fisiologiche della colonna.

 

L’esame radiografico che viene eseguito per confermare la diagnosi di scoliosi e per calcolare gradi e gravità della stessa, è la radiografia della colonna in toto sotto carico su unico radiogramma.

La scoliosi è una patologia antigravitaria, per questo motivo l’unico esame radiografico utile ed efficace è quello che si fa in piedi (sotto carico, appunto).

 

Trattamento

 

La prognosi ed il trattamento della scoliosi dipendono sicuramente dall’età di  insorgenza e dalla gravità della scoliosi.

In linea di massima si può dire che una scoliosi entro i 20 gradi, viene trattata esclusivamente con la fisioterapia, e nello specifico con la Rieducazione Posturale Individuale.

Se parliamo di età adulta, si possono rendere necessarie terapie che mirino, oltre al riequilibrio posturale, anche alla riduzione del dolore e di eventuali infiammazioni sorte in conseguenza delle deformità della colonna.

Per le scoliosi oltre i 20 gradi e fino ai 35, associata alla Rieducazione Posturale, si rende necessario anche l’utilizzo di un corsetto personalizzato, che attraverso delle spinte passive aiuta il riequilibrio posturale. Come detto prima, la scoliosi si estrinseca contro gravità, pertanto è fondamentale che il corsetto venga utilizzato anche nelle ore diurne e non solo nelle ore notturne, altrimenti la posizione sdraiata annullando le forze, annulla le spinte del corsetto stesso.

Per le scoliosi oltre i 35 gradi, si potrebbe rendere indispensabile l’intervento chirurgico.

Nel caso di utilizzo di corsetto e di necessità di intervento chirurgico lo specialista di riferimento è l’ortopedico.

 

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Se c’è la necessità di eseguire una radiografia della colonna sotto carico per completare la diagnosi, al centro radiologico Delta Rx, i nostri tecnici e medici radiologici sono specializzati per offrire un servizio adeguato.

 

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